8 novembre 2011

Da un estremo all'altro.

~ alle 09:20
Parto dal presupposto che anch'io sono stata - e talvolta ancora lo sono - una persona estrema. Non mi è mai piaciuto il classico "grigio" ed ho sempre pensato che non esistessero le mezze misure, che se sceglievo una cosa il suo opposto era matematicamente escluso, che le vie di mezzo non potessero essere definite "scelte". Poi, un po' crescendo, un po' confrontandomi con le persone che mi circondano, un po' conoscendo nuove culture e via discorrendo, ho capito che non sempre si sceglie il bianco o il nero, ma tante volte è bello e rassicurante scegliere il grigio.

Ora, l'argomento che andrò ad affrontare è abbastanza frivolo e stupido a confronto delle vere scelte difficili che un po' tutti ci siamo trovati o ci troveremo a fare. L'altro giorno, nel post in cui esprimevo la mia opinione sul film The Social Network, ho ricevuto un commento ovviamente anonimo che diceva così:

Senza offesa, ma dal tuo commento è in effetti probabile che tu non ci capisca nulla di cinema. Non ascoltatela, il film è decisamente molto molto bello. Scusami, ma ho la netta sensazione che il massimo di film che tu riesca a vedere siano le commedioline alla "sex and the city" e le cazzatone alla "avatar". Una volta tanto che il cinema sviluppa una tematica come solo il mercato indie tu ti permetti di smontarla? Non posso accettare che una persona ignorante in materia si metta a fare la critica, per giunta smontando un lavoro ottimo. Per te è una palla? Bene, guardati l'ultimo di Justin Timberlake e lascia perdere i film con un minimo di spessore, tanto non ci arrivi a capirli.

L'iniziale "senza offesa" mi ha fatto sorridere, perchè già sapevo dove si voleva andare a parare, però mi ha fatta riflettere. Ripeto, parlo sempre di una cosa stupida come l'opinione di un utente medio (cioè io) su un film. Nel post mi è sembrato abbastanza ridicolo stare a sottolineare che io non sono una critica cinematografica e che faccio tutt'altro mestiere, pensavo fosse abbastanza chiaro. Ed invece è arrivato il solito buon commentatore anonimo medio che lascia il commento offensivo (suvvia, è un film) ed afferma che:
Se un film fantastico come The Social Network non ti è piacuto allora sei (non in ordine di rilevanza):
- Una che non capisce niente di cinema (e chi ha mai detto il contrario)
- Una con un'intelligenza sotto la media perchè probabilmente guarda Sex and The City
- Una che deve guardare solo i film di Justin Timberlake (ma chi è?!?)
- Una che non è abbastanza intelligente da capire un film come The Social Network

Darmi tra le righe della stupida mi ha fatto prendere in simpatia questo anonimo. E quindi torniamo al succo del mio post. Io guardo e mi piace tantissimo Sex and The City. E quindi? Significa che se guardo un telefilm dove il tema principale sono i vestiti e il sesso allora non posso guardare, apprezzare e capire un film con un tema più profondo? Significa che se leggo Nietzsche poi non posso leggere "I love Shopping"? Ma fatemi capire come funziona... Deve essere per forza o tutto bianco, o tutto nero?
Penso che il bello sia proprio essere in grado di spaziare e di muoversi da una parte all'altra. Ci sono periodi in cui mi piace leggere di storia e di filosofia e ci sono periodi in cui mi piace dedicarmi alle letture più leggere. Che significato ha questo? Che se leggo un libricino da spiaggia è perchè non sono abbastanza intelligente da capire un saggio? Io non la penso così.

Torniamo a The Social Network. A me non è piaciuto, punto. A me (spettatrice media senza pretese e senza conoscenza per dare un commento professionale su un film) è sembrato un susseguirsi di scene tutte uguali. Non capirò niente di cinema, non conoscerò il cinema indie, non sarò interessata alla tematica, sarò costretta tutta la vita a frustarmi la schiena perchè mi piace -anche- Sex and The City. Che devo farci? A me non piace escludere una cosa o l'altra, semplicemente mi piace guardare film impegnati e poi rilassarmi con una commediola medio borghese.

Evidentemente sono così stupida da non arrivarci ed il mio destino sarà segnato dalla visione di S&TC e Pretty Little Liars. Non ci arrivo, d'altronde.

6 commenti:

Ophelia ha detto...

A me piace Sex and the city e mi è piaciuto anche The Social Network.
Quello che non mi piace e che non capisco è l'intolleranza, ma se non si concorda con un'opinione, che senso ha dare dell'incompetente a chi la pensa diversamente? Non cambia la vita di nessuno dei due ed entrambi continueranno a guardare film secondo il loro gusto.
Una carovana di fattacci propri, credo sia indispensabile :)

Buona giornata Ingrid :**

Neofanta ha detto...

In effetti per aver iniziato con un "senza offesa", l'anonimo è stato tutt'altro che mite. Tra parentesi, Justin Timberlake - che non è il fenomeno pop del momento Justin Bieber - è un attore non certo da buttare e "Avatar" è pur sempre girato da James Cameron.
Da quel che ho intuito, di "The social network" ti ha disturbato soprattutto il modo in cui sono stati rappresentati i personaggi femminili, cosa che darà molta noia anche a me quando lo guarderò!
Felice di rileggerti, bella Ingrid!

Cupcakes ha detto...

Non credevo che mi sarebbe mai capitato di dirlo ma mi sono comunque resa conto che nella vita l'ho fatto, lo faccio e lo farò, solo che non me n'ero mai resa conto e a parole dicevo il contrario.

Cosa?

VIVERE IN GRIGIO.

Io amo la trash Tv e adoro la chick lit, e mi piace la musica mammoriana e le cose frivole come gli smalti colorati e lo shopping.

Ciò non mi impedisce di leggere libri più impegnativi, di vedere film intelligenti o di informarmi con piacere sull'attualità o su argomenti con un po' più di spessore.
Certo, spesso mi annoiano ma non vuol dire che me li faccio mancare.

Brava. T'amo.

erika ha detto...

Quando iniziano con "senza offesa" vuol dire che è giornata di apertura gabbie (di cagacazzi, non solo di matti).

Io sono come te, ci sono periodi più "impegnati" in cui dai libri ai film alla musica che leggo/guardo/ascolto sono di altissimo livello, altri in cui divento decisamente più "pop" (tipo in questo periodo in cui lavoro un casino) ed il massimo che riesco a leggere/guardare/ascoltare è roba commercialissima e frivola.

Chi non sa spaziare è chiuso mentalmente, è anche quella una forma di ignoranza molto spinta, senza offesa, caro anonimo.

Anonimo ha detto...

Non penso che sia questione di bianco, nero o grigo. Qui il punto è che tu, dalla tua, hai dato un giudizio negativo su qualcosa che ha te non è piaciuto e le persone, molto spesso se non sempre, tendono ad "irritarsi" quando accade. Il tuo giudizio sul film è da rispettare, ma posso comprendere come sia potuto venire in mente al tuo commentatore anonimo di essere un po' offensivo. Tu stessa hai offeso qualcosa che a lui, come a me, piace senza dare una minima motivazione. Credo che se tu fossi entrata più nei dettagli, magari le reazioni non sarebbero state così "dure".

Posso dirti una cosa, in tutta franchezza e senza rancori? Metaforicamente parlando e restando in tema con il biaco/nero/grigio, il tuo era un "giudizio bianco" (il tuo punto di vita, senza un minimo di spiegazione. Del tipo non mi piace e basta); il suo era "nero".

Il problema credo che sia proprio il fatto che se tu giudichi (specialmente quando il giudizio non è positivo) senza motivare e la gente risponde di conseguenza. Se l'anonimo avesse avuto alcuni spunti su cui riflettere (tue motivazione per le quali non hai apprezzato il film), magari non avrebbe avuto la sola ed unica possibilità di offendere per replicare, ma avrebbe potuto discutere e confrontarsi.

Un saluto,
Cory

Più grigio per tutti? :P

Laura ha detto...

L'avrei potuto scrivere io questo post :)
Il grigio è una sfumatura molto intrigante e vivere una vita intrigante non mi è mai dispiaciuto.

Cory però ha ragione: spesso chi ha un carattere estremo (e io sono una abbastanza estrema) tende a dare giudizi estremi e lapidari: questo genera una reazione uguale e contraria. Vedi il commentatore anonimo :)

Un saluto

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