28 settembre 2011

Dottore, che sintomi ha la Felicità?

~ alle 21:37

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Ma la Felicità, esiste davvero? Me lo sono sempre chiesta. Per un buon periodo della mia vita è stata una domanda che mi ponevo in modo ossessivo, dandomi sempre e solo la stessa risposta. No. La Felicità non esiste, è una mera utopia, un'idea mentale creata dall'essere umano per sopravvivere alla crudeltà della vita.

La Felicità è uno stato d'animo, un'idea, un sentimento o che cosa? Ho vissuto un'adolescenza abbastanza tormentata da non trovare una risposta. Fino ad ora. Quando si hanno quindici anni è normale sentirsi talmente potenti − ma in realtà fortemente tormentati − e si vive di talmente alti e bassi che la vita ci risulta un'impresa impossibile. Non che con la crescita questo cambi, la vita rimane pur sempre la cosa più complicata che abbiamo, però cambia il modo di vedere le cose, di percepirle nella mente e nel cuore.
Non mi sento più così potente da cambiare il mondo. Ho capito invece di avere delle insicurezze, dei limiti invalicabili, delle piccole e grandi cose che mi tormentano. Ed ho capito che posso essere Felice.

E' stato un percorso lungo e difficile (non lo dico tanto per...), ma alla fine ce l'ho fatta. Come?

Amando me stessa. Ho capito che io, Ingrid, vengo prima di tutto e di tutti. Ci sono io, i miei bisogni, le mie necessità ed i miei obiettivi. Ci sono io, che ho imparato a non aver più paura delle mie più grandi paure ed a non aver più paura di mostrarmi fragile ed insicura davanti agli altri. Fino a poco tempo fa pensavo davvero di poter spaccare il mondo. Poi un po' la crescita ed un po' le cose della vita mi hanno fatto capire che non è proprio così. Io sono io, con i miei chili in più, con i miei eccessi ed i miei difetti, con le mie ansie, i miei momenti dolci e quelli aggressivi. Sono fatta così, non posso lottare continuamente contro me stessa per essere come gli altri vorrebbero. Ho conosciuto persone che sorridono quando sorrido, che condividono i miei momenti tristi e mi aiutano nelle difficoltà. Sono quelle persone a cui io vado bene così come sono e non hanno la presunzione di cambiarmi. Ho imparato a volermi bene ed a voler bene, prima di tutto, alla parte brutta di me, che c'è come in tutti noi. Oggi mi guardo allo specchio e mi piaccio. Mi piace ciò che vedo, perchè sono bella anche se non sono magra e non indosso minigonne inguinali. Sono bella perchè sono diretta, disponibile, perchè non ho più paura di dire quello che penso e perchè ho tanto da dare e so dare tanto.

Non avendo più paura. Io avevo paura anche della mia ombra e mi nascondevo dietro ad un muro di finta sicurezza, inesistente. Un muro che cadeva ogni sera, quando mi ritrovavo al buio, in camera e da sola e dovevo confrontarmi solo ed esclusivamente con me stessa.

Prefiggendomi degli obiettivi. Non è vero che si può vivere la vita giorno per giorno. E' la più grande bugia che mi sono raccontata negli ultimi anni. Tutti noi abbiamo bisogno di raggiungere qualcosa, di avere un obiettivo. C'è chi come obiettivo ha quello di costruirsi una famiglia, o di partire, o di laurearsi, o di comprarsi una casa. Indifferentemente che cosa, ma qualcosa deve esserci. Magari non grandi cose, si inizia sempre dal piccolo per poi arrivare al grande. Io mi sono imposta di riuscire a laurearmi, poi di andare a vivere da sola e poi vedremo. Una cosa per volta, senza pretendere ciò che mai potrò avere (che ne so, tipo diventare una miliardaria bionda platinata con lo yatch a Montecarlo!).

Apprezzando le piccole cose. Perchè poi, alla fine di tutto, la vita è fatta di questo. Di grandi eventi che mi hanno stravolta ce ne sono stati davvero pochi (in senso positivo, ovviamente). Quindi se rimanevo ancora ferma ad aspettare qualcosa di spettacolare probabilmente sarei diventata uno scheletro. Invece sono le piccole cose, quelle che un po' non mi aspetto o che non mi sono mai soffermata a notare, che mi rendono felice. Le foglie che si colorano di rosso, la magia di un prato immenso o di un cielo stellato, un bacio improvviso, uno sguardo complice, la frase di un'amica o una sua semplice carezza, il sole che sorge, la brezza fresca delle sere di fine estate, la sabbia bollente sotto i piedi, il temporale e l'inquietudine che nasconde, un nuovo paio di scarpe, un libro piacevole, un blog da scrivere, una foto da scattare.

Ed è così che anch'io, e non ci avrei mai creduto, ho raggiunto la tanto agognata pace dei sensi.

26 settembre 2011

La gelosia. Più la scacci e più l'avrai?

~ alle 23:25
{ Mi ingelosisco facilmente }

Oggi voglio parlare di gelosia, e quindi di robe brutte, in sostanza. Però mi fa piacere parlarne e discuterne con voi, magari così mi rendo conto di non essere l'unica pazza esaurita nel mondo.
Parto dicendo che io, fondamentalmente, non sono (o forse credevo di non esserlo) una persona gelosa. Nel senso che, in tutti i tipi di rapporti, mi sono sempre fidata ciecamente delle persone che avevo accanto. Amici cari, fidanzati, famigliari e via dicendo. Non ho mai messo in dubbio una sola parola, ho sempre creduto fermamente a tutto quello che vedevo con i miei occhi, alle sensazioni che provavo e non alle voci che, in un piccolo paese come il mio, inevitabilmente mi arrivavano.
Poi, ad un certo punto della mia vita, tutto è cambiato. Ora, non so se sono cambiata io e quindi, di conseguenza, il mio modo di vedere le cose, oppure se incosciamente ho subito qualche trauma e quindi ho iniziato a rapportami in modo diverso alle persone. Mi sono scoperta una persona gelosa.
Nel link che vi ho linkato dicono: « La gelosia è un sentimento di ansia e incertezza dell'essere umano, causato dal timore che la persona amata sia voluta da altri, o che essa preferisca altri. La conseguenza può essere di rabbia e risentimento verso chi si pensa sia più considerato dalla persona amata; più in generale è causata dalla paura di perdere quello che si pensa di avere ». Non sono d'accordo con la prima parte, ma sono fermamente d'accordo che la gelosia sia, almeno nel mio caso, la paura di perdere la persona che si ama, o comunque la persona a cui si tiene in modo particolare.

Prendiamo ad esempio la nuova me (quella pazza gelosa) in un rapporto di coppia. Io non sono il tipo che, quando cammino per strada con il mio fidanzato e mi accorgo che un'altra lo guarda spudoratamente inizio a fare scenate urlanti, però ammetto che penso "Che c***o vuoi brutta s***a!", però finisce li. Visto che se sto con una persona penso che sia la più bella del mondo, mi limito a convincermi che quella brutta cretina che l'ha guardato sia terribilmente invidiosa della bellezza che ho vicino (Ingrid-autoconvincimento-modeon). Non ho neanche paura che il mio lui cada in tentazione (perdere una come me è sempre e comunque un delitto!). Non ho cinque anni e mi rendo perfettamente conto che gli occhi ce li abbiamo tutti e che non c'è niente di male a guardare un bel ragazzo o una bella ragazza, infatti per me non è assolutamente questo il punto. Il discorso è proprio che mi viene l'ansia se, per dire, percepisco qualcosa di strano o che non mi quadra. Chiamatela pazzia, ossessione o che ne so. Io non penso di essere tanto malata, proprio. Voglio dire, se uno mi istiga io reagisco di conseguenza e non capisco più niente. Gira che ti rigira il punto è sempre quello: se uno ti da motivi per essere gelosa, allora è giusto che tu lo sia. O no? O mi sto solo convincendo?
Ad esempio, voi cosa pensate del controllo del cellulare?

Io ritengo comunque che la gelosia sia davvero mossa dall'amore. Non che se uno non è geloso allora non ama, eh. Ognuno è fatto a modo suo ed ognuno reagisce alla cose secondo il suo carattere. Però se io ci tengo ad una persona, anche ad un'amica, mi fa paura sapere che potrei perderla o che qualcuno potrebbe portarmela via. E poi, più cerco di convincermi a non essere gelosa e quindi cerco di "mettere a tacere" questo mio lato sicuramente talvolta troppo marcato, e più sento che la gelosia cresce. Il mio discorso sarà tutto un controsenso, me ne rendo conto. Però voi, che ne pensate?

14 settembre 2011

A casa di... Nives.

~ alle 15:27
Ultimamente, non so il perchè, mi sento ispirata dalle case. Arredi, mobili, quadri, design... devo essere impazzita. Quindi, visto che ho notato che diversi blog postano foto di interni, ho pensato di chiedere ai miei amici di poter fotografare le loro case. "A casa di..." inizia portandovi a fare un giro virtuale nella casa di Nives.  
Entrando ci si trova in un salone enorme, e quando dico enorme significa davvero enorme. E' fantastico!

3 settembre 2011

Venezia... Romantica e malinconica Venezia

~ alle 08:37